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Io sono io. Tu sei tu. Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative. Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative. Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa. Se ci incontreremo sarà bellissimo; altrimenti non ci sarà stato niente da fare.” (Preghiera della gestalt Fritz Pearls)

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Durante il lavoro trentennale nella scuola primaria, a contatto con tanti bambini e famiglie ho sentito la necessità di approfondire la conoscenza della Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione presso l’Università di Padova, laureandomi con una tesi sulla relazione tra “Temperamento e i Disturbi di Apprendimento” con il Prof. Cornoldi (massimo esperto sull’argomento in Italia). Ho poi incontrato la Psicoterapia della Gestalt (PDG) ad orientamento fenomenologico-esistenziale che ha risposto ai miei valori più importanti. La PDG concepisce l’esistenza (il nostro esistere nel tempo), come unica e inimitabile, costruita sull’intenzione e sulle scelte che facciamo. In particolare l’esistenzialismo legittima la soggettività:  ognuno ha diritto di elaborare una propria teoria della realtà.

La fenomenologia, è la teoria della percezione intenzionale: percependo dò senso al mondo. Secondo questa filosofia, la realtà che viviamo è quella che percepiamo e pertanto ognuno percepisce qualcosa di diverso. Il disagio che l’individuo porta in terapia, secondo la PDG non costituirebbe una malattia da diagnosticare e curare, ma la migliore risposta che quell’individuo è riuscito a dare nella propria esistenza per far fronte a un problema specifico. Il disagio nasce quando la persona continua a dare la stessa risposta, anche in assenza del problema, cioè la risposta si è cronicizzata.   L’assenza di giudizio del terapeuta, è una pratica indispensabile perché il paziente si senta accolto.

Mi sono diplomata al perfezionamento in counselling con una tesi sul “gioco” nella scuola primaria come strumento di conoscenza del mondo e delle relazioni e alla scuola di psicoterapia con una tesi sul "massaggio come strumento di sintonizzazione nella relazione mamma-bambino". Ho approfondito poi il tema della Famiglia attraverso gli studi sulle Costellazioni, la Mediazione famigliare e la Coordinazione genitoriale, i legami di Dipendenza e Co-dipendenza.  Ho seguito studi sulla comunicazione, attraverso il modello della Programmazione Neurolinguistica (PNL spiritualista) e dell’Ipnosi Post-Ericksoniana.

Inoltre attraverso la pratica di alcune arti come il teatro, la danza, il canto e la pittura ho sperimentato l’importanza di canali espressivi alternativi alla “parola” come veri e propri processi metaforici di presa di consapevolezza e trasformazione dei disagi emozionali. Mi sono quindi dedicata all’arteterapia.

Infine lo yoga, la meditazione la mindfullness e  l’apnea mi hanno aperto la strada verso l’unione mente-corpo come pratica psico-corporea di centratura e benessere individuale.

Credo nell’importanza della lentezza per recuperare i ritmi sani e armonici che il nostro corpo necessita (autoregolazione organismica) e che noi ascoltiamo con fatica. Ritengo che la vita all’aria aperta e in natura sia la chiave per riappropriarci di una sana capacità di sentirci, ascoltarci e soddisfare i nostri bisogni primari.

Intenzione, volontà, l’interrelazione come “spazio abitabile”, qui ed ora, assenza di giudizio, responsabilità, creatività, indifferenza creativa, vuoto fertile, sono le parole-chiave della psicoterapia della Gestalt.

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